D.Ci può dare qualche aggiornamento circa l’evoluzione della protesta? Le notizie sono ferme a un paio di settimane fa.
R.Un portavoce dell’ufficio dello sceriffo della contea di Morton, Donnell Preskey, ha detto che 4 vigilantes privati e due cani da guardia sono stati feriti dopo che alcune centinaia di manifestanti il 3 settembre si sono scontrati con gli operai di un cantiere dell’oleodotto, in un’area al confine con la riserva Sioux di Standing. Uno degli agenti di sicurezza è finito in un ospedale e due cani da guardia in una clinica veterinaria. Il portavoce della tribù sioux, Steve Sitting Bear, ha spiegato che 6 manifestanti, tra cui un bambino, sono stati morsi dai cani da guardia e che 30 persone sono state spruzzate con spray al pepe. Preskey ha detto che le autorità di polizia non avevano notizie di manifestanti feriti.
Quello che è certo è che le forze dell’ordine non erano presenti al momento degli scontri e che quando gli agenti della contea sono arrivati nessuno è stato arrestato. L’incidente è avvenuto a meno di un Km da un accampamento dove si sono riuniti centinaia di sioux e di attivisti ambientali per unirsi alla protesta della tribù di Standing Rock Sioux Tribe contro l’oleodotto che dovrebbe attraversare il fiume Missouri proprio nelle vicinanze. La tribù sioux si oppone alla decisione presa dall’Army Corps of Engineers di concedere l’autorizzazione all’Energy Transfer Partners, una compagnia texana, di costruire la Dakota Access pipeline attraverso il Dakota e lo Iowa per raggiungere l’Illinois, passando accanto alla riserva sioux nel sud del North Dakota. Un giudice federale si pronuncerà in prima istanza entro il 9 sulla richiesta di fermare i lavori dell’oleodotto Dakota Access. Ma la battaglia legale si annuncia lunga: la tribù sioux teme che la costruzione della pipeline danneggerà e disturberà i suoi luoghi sacri e che avrà un impatto sull’acqua potabile che bevono migliaia di sioux della riserva di Standing Rock Sioux che si estende a valle dell’oleodotto. Gli scontri sono avvenuti il giorno dopo che la tribù aveva presentato i documenti in tribunale dicendo che lungo il percorso dell’oleodotto ci sono diversi siti di «valore culturale e storico significativo». Il Tribal preservation officer, Tim Mentz, ha spiegato in tribunale che solo dei documenti di cui è entrata recentemente in possesso la tribù hanno permesso ai Sioux di rilevare che in un terreno privato a nord della Riserva di Standing Rock Sioux c’era un loro sito e infatti i ricercatori hanno poi trovato cumuli di rocce sepolcrali, chiamati Cairns, e altri siti di importanza storica per i nativi americani. Il presidente della Standing Rock Sioux, David Archambault, ha detto che «Le squadre di operai hanno rimosso il suolo in una vasta area larga circa 150 piedi che si estende per 2 miglia. Questa demolizione è devastante. Questi sottosuoli sono i luoghi di riposo dei nostri antenati. Gli antichi tumuli e gli anelli di preghiera di pietra non possono essere sostituiti. In un solo giorno, la nostra terra sacra è stata trasformata in cava in terra». Preskey detto che l’Energy Transfer Partners avrebbe filmato gli scontri da un elicottero e che avrebbe poi fornito il video alle autorità. Anche i manifestanti hanno postato foto e ricostruzioni degli scontri sui social media. Lo sceriffo della contea di Morton, Kyle Kirchmeier, si schiera dalla parte della compagnia: «Degli individui hanno oltrepassato una proprietà privata e si sono avvicinati agli agenti di sicurezza privati con pali di legno e aste di bandiere. Ogni ipotesi che l’evento sia stata una protesta pacifica, è falsa». Secondo quanto scrive su ClimateProgress Phil McKenna, l’Army corps of engineers non ha tenuto conto dei pareri dell’Environmental protection agency Usa (Epa) e altre due agenzie federali che hanno sollevato serie obiezioni ambientali e di sicurezza proprio riguardo al controverso Dakota Access, un oleodotto lungo 1.134 miglia che dovrebbe portare circa 500.000 barili di greggio al giorno dal North Dakota all’Illinois, lungo un percorso che in origine non doveva passare accanto alla riserva sioux di Standing Rock. Ma dopo che Energy Transfer Partners ha deciso di attraversare il fiume Missouri la pipeline passerebbe a solo mezzo miglio a monte della riserva della tribù, mettendo a rischio siti religiosi e culturali e risorse vitali Epa, Dipartimento degli interni e Advisory council on historic preservation avevano fatte proprie le preoccupazioni dei sioux nelle loro osservazioni sulla valutazione ambientale del progetto inviate all’Army corps of engineers, citando i rischi per l’approvvigionamento idrico, l’inadeguata preparazione alle emergenze, le potenziali ripercussioni per la riserva di Standing Rock e l’insufficienti analisi sulla giustizia ambientale, le agenzie hanno invitato l’’Army corps of engineers a chiedere la revisione della valutazione ambientale del progetto. Come scriveva l’11 marzo Philip Strobel, direttore regionale Epa per la conformità col National environmental policy act, in una lettera all’Army corps of engineers: «L’attraversamento del fiume Missouri ha il potenziale per influenzare la principale fonte di acqua potabile per gran parte del Nord Dakota, del South Dakota e per le nazioni tribali». Ma le richieste delle agenzie federali non sono state accolte. .. L’attuale percorso dell’oleodotto passa 10 miglia a monte di Fort Yates, la capitale tribale della tribù Standing Rock Sioux e della contea. I sioux di Standing Rock Sioux si basano sul fiume Missouri per acqua potabile, per l’irrigazione e per la pesca. Per questo l’Epa aveva raccomandato all’Army corps of engineers di prendere in considerazione «altri percorsi o luoghi da attraversare che ridurrebbero il potenziale di inquinamento delle risorse idriche, in particolare dell’acqua potabile» e di effettuare un’analisi «più approfondita» delle giuste preoccupazioni dei sioux. Anche le altre agenzie hanno chiesto ulteriori valutazioni e la consultazione con le tribù. Ma quattro mesi dopo l’Army corps of engineers ha pubblicato la sua valutazione ambientale che approvava il progetto dicendo che «Gli effetti ambientali, economici, culturali, sociali e attesi non sono dannosi per l’interesse pubblico», tra lo sconcerto dell’Epa e delle altre agenzie e la rabbia crescente dei sioux e degli ambientalisti. Si stima che circa 1.200 persone siano accampate al confine della riserva di Standing Rock dove dovrebbe passare l’oleodotto e che tra i manifestanti ci sono i rappresentanti di 90 tribù di indiani americani. Il percorso originale dell’oleodotto avrebbe attraversato strade e zone umide, con costi più elevati ed Energy Transfer Partners ha pensato bene di deviare in un’area remota e poco popolata, ma ha sbattuto contro i sioux di Standing Rock. «Qui c’è una componente di giustizia ambientale» dice; Jan Hasselman, l’avvocato di Earthjustice che ha presentato la denuncia contro l’Army corps of engineers per conto della tribù sioux e che definisce la valutazione un parere fallimentare che ha una visione dell’impatto ambientale «limitata a pochi luoghi specifici, piuttosto che alla pipeline nel suo complesso». L’amministrazione di Obama ha momentaneamente dato l’alt alla costruzione ma la sentenza di primo grado è stata per adesso sfavorevole alle istanze dei Lakota. Ovviamente i legali della Nazione Lakota andranno avanti in appello e chiedendo al Senato di rivedere gli atti che autorizzano la costruzione alla luce dei trattati del 1868 di Fort Laramie che disciplinano il diritto dei Lakota all’utilizzo delle risorse naturali quali, appunto l’acqua. Se l’oleodotto fosse portato a termine il diritto, sancito dai trattati del 1868 e successivi sarebbero una marcata violazione dei diritti umani dei Nativi Americani e l’America, come al solito, mostrerebbe al mondo la sua “falsa identità democratica”. Una democrazia fatta per i conquistatori e per i potenti che ricercano solo sfruttamento delle risorse di madre terra e delle persone per mero profitto economico e potere! Non una vera democrazia dei popoli, in particolare di quelle 500 Nazioni native, che vivevano indisturbate sul Continente della Tartaruga (così noi Nativi chiamiamo l’America), sino a quando Colombo ebbe l’Assurda pretesa di aver “scoperto l’America”. Colombo non scoprì un bel nulla!! Gia vivevano su quei territori milioni di persone da oltre 20.000 anni, paghe di quanto Madre Terra donava loro per vivere. Solo la fame di conquista e di ricchezze dei Conquistatori Europei, che stravolsero con la loro falsa civiltà e con la cristianizzazione forzata, un sistema basato su società matriarcali, alle quale a fil di spada fu sostituito un sistema Patriarcale, compiendo uno dei peggiori genocidi che la storia dell’umanità possa oggi registrare: si parla di circa 70 milioni di persone annientate dalle malattie, dalla conquista militare, dalla schiavitù, e dalla cristianizzazione forzata. Pensate che il motto dell’uomo bianco fu. “Uccidi l’indiano e salva l’uomo”! . Per i nativi sei uno di loro. Sei addirittura st Come sappiamo i Lakota Sioux sono impegnati nella protesta contro il DAPL, il gigantesco oleodotto che minaccia l’integrità e il benessere delle loro terre, con particolari rischi per il bacino idrico dal quale dipendono; come procede la protesta? Dai giudici americani non sembrano venire buone notizie.
D.Secondo lei che speranze ha quindi la protesta dei Lakota?
R. Nord Dakota. Cosa sta accadendo in Nord Dakota? Gli Indiani d’America si stanno radunando dall’aprile di questo anno, vicino alla città di Cannon Ball, una città nel centro-sud Dakota del Nord, vicino al confine del Sud Dakota, per protestare contro l’oleodotto denominato “Dakota Access” da quando ha avuto inizio la costruzione dell’oleodotto. I membri della tribù Lakota Sioux di Standing Rock Sioux, hanno iniziato la protesta ufficiale, la protesta da allora, è cresciuta fino a raggruppare, nell’area geografica interessata, diverse centinaia di persone – le stime variano – la maggior parte dei quali provenienti da tribù in tutto il paese Americano e non solo.
I manifestanti si sono accampati in un campo appartenente alla United States Army Corps of Engineers. Ogni giorno, marciano per un miglio sull’ autostrada verso il cantiere in cui è iniziato il lavoro preparatorio per la costruzione del gasdotto. Mentre i manifestanti dicono di essere tranquilli e manifestano in pace, ci sono state segnalazioni di scontri molto accesi con agenti delle forze dell’ordine e dei lavoratori edili, e più di 40 persone Indigene Lakota Sioux sono state violentemente picchiate ed arrestate, i poliziotti e il personale della costruzione dell’oleodotto hanno impiegato anche cani da combattimento lanciati contro i nativi Americani indifesi, comprese donne in stato interessante e bambini, tutto questo lo si può verificare anche dai filmati presenti su you tube e web digitando: lakota protest against pipeline in north Dakota”. .
La Costruzione del gasdotto è stato fermato per il momento. La società di costruzione del gasdotto, che si chiama “Partner Energy Transfer”, ha citato in giudizio diversi manifestanti, sostenendo che hanno minacciato e intimidito imprenditori e bloccavano il lavoro presso il sito.
Il gasdotto denominato “Dakota Access” è un progetto di $ 3.7 miliardi di dollari che avrebbe portato 470.000 barili di petrolio al giorno dai giacimenti petroliferi della parte occidentale del Nord Dakota per lo Stato del Illinois, dove sarebbe collegato con altre condotte. Energy Transfer dice che l’oleodotto pomperà milioni di dollari nelle economie locali e creerà 8.000 a 12.000 posti di lavoro di costruzione –
I membri della tribù Lakota Sioux di Standing Rock Sioux ed altri rappresentanti di varie Tribù Native Americane, vedono la costruzione dell’oleodotto, come una grave minaccia ambientale e culturale. Dicono che il suo percorso attraversa le loro terre ancestrali – che non fanno parte della riserva – dove i loro antenati cacciavano, pescavano e sono stati sepolti. Si preoccupano anche di danni ambientali catastrofici, se la tubatura dovesse rompersi o perdere, facendo fuoriuscire del materiale vicino a dove attraversa il fiume Missouri, con le conseguenze che possiamo immaginare a livello di inquinamento.
Uno dei Leader Spirituali Sig Moses Brings Plenty della Nazione Lakota Sioux, la quale ha ormai dal 1995 rapporti internazionali con i Governi Locali dell’Italia, grazie al lavoro di volontariato della Associazione Culturale Wambli Gleska e del suo Presidente Dr Alessandro Martire, che ufficialmente rappresenta in Italia la Nazione Lakota Sioux di Rosebud ed è peraltro loro Membro Tribale Onorario, ci dice quanto segue da una intervista alla televisione Statunitense di alcuni giorni fa: “ C’è solo una creazione che può vivere senza acqua, ed è la nazione delle pietra. Ogni altro essere vivente, non importa quale, se animale, vegetale, o di altre specie, ogni creatura è dipendente dall’ acqua.
” adesso abbiamo bisogno di politici Americani come Hillary Clinton, e dei nostri fratelli ed Amici Italiani, che facciano ascoltare la loro voce, e che si ergano a difesa, su come questo gasdotto influirà su tutte le forme di vita, soprattutto donne e bambini. Hanno in programma di mettere questo gasdotto attraverso il fiume Missouri, che fornisce acqua a milioni di persone a valle. Questo è una seria minaccia per le nostre famiglie e parenti di ogni specie vivente. ” – Moses Brings Plenty
Il Presidente Obama ha, al momento, disposto la totale sospensione dei lavori della costruzione dell’oleodotto, ma dovremo aspettare le prossime elezioni del nuovo Presidente degli Usa, per verificare se questa sospensione sarà definitiva oppure, se viceversa sarà ripresa. Ovviamente Noi Lakota speriamo in una totale revisione totale della questione in modo che l’oleodotto non sia realizzato. Ancora una volta il profitto privato delle Holdings Americane confligge sia con i diritti dei Popoli nativi sia con gli interessi di ben 17 milioni di Americani che, se l’oleodotto fosse poi realizzato, vedrebbero certamente un gravissimo impatto ed inquinamento ambientale su un bene “primario” che è l’utilizzo dell’acqua.
D. In un periodo storico in cui, anche in Italia, assistiamo a un sempre crescete sventramento, cementificazione, devastazione e scempio delle nostre terre in nome del profitto e del consumo – pensiamo non solo alla TAV, ma anche al MUOS o alle “grandi opere” pensate senza alcun riguardo per il territorio – lei ritiene che la protesta dei Lakota abbia qualcosa di importante da insegnarci?
R. senza alcun dubbio! L’attuale protesta dei popoli Nativi, ci insegna a dover incisivamente reagire avverso ogni forma di inquinamento ambientale e distruzione dell’ecosistema. Anche il portavoce della Chiesa cattolica Apostolica Romana- il Papa- più volte ha detto che dobbiamo rispettare “Madre terra” (finalmente dopo 2000 anni ci sono arrivati anche loro a capirlo!), in difetto, questo pianeta sarebbe distrutto dall’avidità dell’uomo moderno industrializzato, che vede nelle risorse naturali e nel pianeta, solo una fonte di profitto personale. Questa visione miope, ha portato, e porterà , solo ad un aumento delle catastrofi naturali, se non sarà fermata! Già i nativi Americani lo predissero più di 2000 anni or sono dicendo che se l’uomo non vive in armonia con ogni forma della vita, la vita stessa e la terra si ribelleranno alla sua stolta azione devastante, con i quattro elementi della creazione, che sono: la terra (vediamo quanti terremoti stiamo causando), l’acqua (vediamo gli tsunami causati dall’azione dell’uomo sui sottofondi marini), l’aria ( e lo vediamo con l’inquinamento atmosferico che la nostra azione sta causando), resta l’ultimo elemento, il fuoco, e ciò si realizzerà con la siccità, le piogge acide, e il buco nell’ozono; se l’uomo così detto moderno, intelligente ed industrializzato non cessa di abusare, di violentare e di distruggere Madre Terra, il destino di tutta l’umanità è già scritto….
Uno dei nostri Leader nativi disse. “Quando avrete abbattuto l’ultimo albero, quando avrete pescato l’ultimo pesce, quando avrete inquinato l’ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro”
D. Dove è possibile informarsi senza dipendere dai media mainstream? E ci sono gesti anche piccoli che ognuno di noi può fare in sostengo dei Lakota Sioux?
R. In Italia presso la nostra associazione culturale Wambli Gleska, trovate tutte le informazioni sul sito www.wambligleska.org o sul mio sito personale: www.alessandromartire.it :svolgiamo attività di collegamento con la Nazione Lakota ed i leader tradizionalisti ormai da 22 anni, quindi possiamo raccogliere idee, proposte di sostegno ed aiuto.
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