Carissimi Soci, Socie ed amici tutti
Con piacere vi informo che è in svolgimento a Roma il sinodo vaticano dal titolo “Laudato sì” indetto da papa Francesco per i popoli dell’Amazzonia, per i territori minacciati dalle recenti devastazioni e per i popoli delle Americhe in genere.
Il Presidente della Rosebud Sioux Tribe Mr Rodney Bordeaux, nel riconfermare la nostra posizione e ruolo istituzionale in Italia quali rappresentanti ufficiali della Rosebud Sioux Tribe (come da allegato), ha richiesto la mia partecipazione all’incontro mondiale, al fine di ricevere la nostra assistenza giuridica internazionale, per tutti gli atti ufficiali che sono e che saranno, in seguito, presentati al Papa, in difesa dell’Amazzonia, dei territori minacciati e dei diritti dei popoli Indigeni del Nord.
Per la Rosebud Sioux Tribe e popoli Indigeni degli attuali Stati Uniti d’America:
Presidente Rodney M. Bordeaux
Rita Means- Componente del Consiglio tribale
Royal Yellow Hawk- Componente del lakota Treaty Council
Alessandro Martire Brings Plenty- membro Onorario Della Rosebud Sioux Tribe, loro avvocato internazionale, e Wambli Gleska O.N.G rappresentante ufficiale in Italia Della Rosebud Sioux Tribe
Presenti per i Popoli Ojibway:
Suor Priscilla Solomon- Componente della Tribù e delegata della Guaalupe Circle of Canada
Molti rappresentanti dei Popoli Indigeni del bacino Amazzonico e Foresta pluviale
Il sinodo si è aperto martedì con l’incontro col Papa Francesco delle delegazioni e udienza in Piazza San Pietro del mercoledì al cospetto delle delegazioni Indigene, noi compresi.
Siamo stati sempre accompagnati dall’Arcivescovo Donald Bolen arcidiocesi di Regina Canada, il quale ha gestito i rapporti con lo Stato Vaticano e ci ha aiutati molto nelle fasi istituzionali.
Il Presidente Bordeaux, dopo le prime riunioni, mi ha dato incarico di redigere una articolata e copiosa documentazione circa i temi più caldi, come la richiesta ufficiale di ritiro e disconoscimento delle Bolle papali che sotto il profilo storico e teologico furono, storicamente, la base del più grande genocidio, ecocidio ed etnocidio che la storia possa annoverare nei confronti dei popoli indigeni delle Americhe. Vedi articolo pubblicato due giorni fa, e da me scritto per il Presidente Bordeaux.
Molte ore di lavoro sono state necessarie al sottoscritto, per redigere una lettera ufficiale al Papa da parte della Rosebud Sioux Tribe e per i popoli Amazzonici presenti, corredata da 26 pagine di allocuzione e dissertazione storico-giuridica che spiega, in dettaglio, gli “orrori-errori e furori” delle dottrine della scoperta e del destino manifesto; altre ad essa. Il presidente della Rosebud Sioux Tribe e per i popoli Indigeni del Nord America e Canada mi ha conferito incarico istituzionale di scrivere una delibera di ben 6 pagine con la quale si chiede ufficialmente al vaticano il disconoscimento ufficiale delle predette Bolle, documento approvato e valido anche per i popoli Indigeni dell’Amazzonia che lo hanno approvato.
Una responsabilità ed un incarico assai “grave” per il sottoscritto. Grave, nel senso emozionale e della responsabilità affidatami ed affidata, mio tramite, alla nostra associazione culturale Wambli Gleska. Infatti, proprio due sere or sono, nell’incontro con le delegazioni dell’Amazzonia, sono venuto a conoscere situazioni gravissime di questi popoli che stanno lottando nelle loro Terre del bacino della foresta pluviale con archi e frecce contro le multinazionali della deforestazione, alcuni familiari dei presenti già uccisi dai mercenari al seguito delle multinazionali che stanno distruggendo il bacino pluviale. Non vi nascondo che, al momento in cui questi Capi delle tribù Indigene, nella loro lingua, poi tradotta in portoghese ed inglese, e col Presidente Bordeaux, mi hanno detto: “…Fratello scrivi per noi e per i nostri diritti al Papa”, non ho potuto trattenere le lacrime… E non riuscivo a rispondere, per il dolore profondo che ho avvertito nel mio cuore. I loro occhi e le loro parole, quelle piccole donne guerriere che mi hanno stretto la mano mettendola sul cuore, e le loro parole “…Presto noi saremo uccise per proteggere la nostra terra e la nostra cultura…”, mi hanno fatto ricordare ciò che 120 anni fa successe al popolo Lakota che noi rappresentiamo e di cui simo parte. Non nascondo anche la mia rabbia interiore e la voglia di… lasciare tutto ed andare con loro a combattere in quelle Terre. Ancor più doloroso e allo stesso tempo bello è stato il discorso di un capo della nazione Xucurù, che mi ha detto: “lutaremos até o Sol nascer, a grama crescer e o céu ficar azul… Che significa: lotteremo finché il sole sorge, l’erba cresce ed il cielo è blu”…, sì amici miei le stesse parole che noi Lakota e altri popoli delle grandi pianure abbiamo sempre detto… Non mi dilungo su ciò che ho provato… Ma molti di voi capiscono…..
Quindi, dopo 6 ore di lavoro ho portato il documento, negli atri pesanti e densi di oppressione storica del vaticano, dove le delegazioni erano radunate. Il Presidente Bordeaux, Rita e Royal, hanno visionato la delibera e approvata, così come i capi indigeni dell’Amazzonia, con il loro grido di resistenza in portoghese e nelle loro lingue native “… não vamos desistir e lutar até a morte – lotteremo fino alla morte”, mi hanno donato un simbolo della loro vita.. la pianta del “Guaranà”, e mi hanno detto: “hai lavorato anche per noi uomo guerriero grazie – nella loro lingua ed in portoghese – também trabalhou para nós guerreiro graças…”; poco dopo in quei momenti densi di emozione sono arrivati i nostri delegati di Roma, Angelo e Renato che sono restati con noi per la sera e la cena, di ciò li ringrazio e tutta la Wambli li ringrazia.
In data 19 ottobre, siamo partiti in processione da Castel Sant’Angelo con Rodney Bordeaux, Royal, Luigina Cossu della Wambli ed io, prima della partenza abbiamo svolto il rito della purificazione con la salvia e Royal ha intonato il canto della danza del sole per tutti i presenti e ci siamo diretti a San Pietro. Io, Rodney ed altri ad ogni sosta abbiamo parlato e mi hanno chiesto di scrivere in lakota, assieme ai capi dell’Amazzonia su un telo bianco una preghiera in lakota per madre terra.
Così è stato.
Adesso i documenti che ho predisposto negli ultimi tre giorni saranno anche portati a Rosebud per essere approvati dal Consiglio Tribale, e il Presidente Bordeaux mi ha chiesto di inviare io stesso la lettera di tutti i Popoli Indigeni al papa ed al cardinale Nord Americano della congregazione gesuita Mr Turkson, così faremo.
Inoltre durante questi giorni ho informato la delegazione di Rosebud dell’encomiabile lavoro di diffusione della lingua lakota da parte del nostro giovane koskalaka, Alessio Pieralisi, il quale ha parlato con Royal in lakota, il Presidente Bordeaux, su mia richiesta, mi ha dato mandato di scrivere un encomio solenne ad Alessio, che ho predisposto, il Presidente con un grande sorriso a detto. “lela waste yelo”, ed ha firmato l’encomio a Alessio, è un onore per tutti noi.
Inoltre durante il sinodo ed innanzi ai legati del mondo ho consegnato al Presidente Bordeaux i documenti ufficiali emessi dal Comune di Berceto, provincia di Parma, Repubblica Italiana che conferiscono al presidente Bordeaux la cittadinanza Onoraria e il documento, sempre emesso da berceto dopo 30 anni, che riconosce e riconferma lo staus di nazione sovrana ed indipendente della Nazione Lakota .
Un caro saluto a voi tutti
Alex Brings Plenty