Alessandro Martire descrive la vita, le sensazioni, le emozioni e le vibrazioni dell’anima avvenute in un lungo percorso di apprendimento della “via tradizionale Lakota”, della quale ancora oggi, dopo oltre 38 anni, si ritiene un “apprendista”, accolto e accompagnato da eminenti anziani e anziane della tribù Oglala e Sicangu, rispettivamente di Pine Ridge e di Rosebud.
Una condivisone di un fondamentale cambiamento di vita, una trasformazione vibrazionale dell’anima e dello spirito che hanno portato Alessandro – Oyatenakicijipi (questo il suo nome in lingua Lakota che significa Colui che parla per la sua gente) a diventare egli stesso un componente della nazione Lakota Sicangu di Rosebud e portavoce dei diritti dei Lakota, grazie agli insegnamenti e alle istruzioni ricevute da molti anziani e alle autorizzazioni del Consiglio Tribale di Rosebud.
Il pensiero dei nativi americani vuole accompagnare il lettore nelle immense praterie del Sud Dakota, attraverso le cosiddette “Bad Lands”, dove il vento che soffia vi abbraccerà e vi condurrà a conoscere una cultura meravigliosa, antica e con messaggi importanti per la nostra esistenza e per quella delle future generazioni. Lasciatevi trasportare da “Thaté” il vento, chiudete gli occhi e… iniziate il viaggio dell’anima con la Nazione Lakota. Un viaggio finisce solo quando non si hanno più sogni da inseguire… inseguite i vostri finché l’erba cresce, il vento soffia ed il cielo è blu.
Il libro può essere prenotato sul sito web di Giunti e sarà in distribuzione dal 4 settembre 2024.
Su Amazon: digitando il titolo del libro: “Il Pensiero dei nativi Americani”
In tutte le librerie e sul sito wambli: www.wambligleska.org
L’autore e la Casa Editrice Giunti presenteranno l’uscita ufficiale del libro a Firenze dopo la prima metà di settembre 2024 presso la libreria Odeon-Giunti, via degli Anselmi 3r, 5r e 7r, via de’ Sassetti 1 e piazza de’ Davanzati 9r, con una mostra etnografica di 4 giorni, sintesi dalla collezione etnografica di Alessandro Martire; la presentazione del libro ogni giorno alle ore 18, e dalle ore 21 e per i quattro giorni,
La loro visione femminile della sacralità, della ritualità del mondo Lakhota, è preziosa esperienza che fornirà una diversa chiave di lettura di questo antico ed affascinante “Mondo”, troppo spesso raccontato ed interpretato dagli Uomini. La donna ha sempre rivestito un carattere importantissimo nelle Culture Native Americane e nella tradizione Lakhota in particolare. Non potremo mai comprendere appieno la Spiritualità e la tradizione rituale di questo antico Popolo, senza l’apporto del “femminile sacro”.
Luigina, Anna Maria e Giovanna, non solo la raccontano; l’hanno vissuta. Essa è oggi parte di loro stesse, inscindibile connotato della loro vita che, sebbene in una società occidentale e moderna, hanno trasportato nel loro quotidiano, come è l’antico insegnamento dei nostri antenati Lakhota.
La saggezza dei popoli nativi dell’Isola della Tartaruga (così i Lakota chiamano gli Stati Uniti d’America) si basa da sempre sulle sacre visioni e sulle antiche leggende tramandate dagli Anziani ai giovani per via orale. Dalle loro parole, piene di forza e allo stesso tempo di tragica premonizione del futuro, scaturiscono un invincibile senso identitario e la ragione profonda della lotta per la salvezza di un mondo spirituale e materiale che il conquistatore occidentale calpesta da secoli, con l’uso indiscriminato della forza bellica e della religione cristiana, senza però riuscire ad annientarlo.
Alessandro Martire, uno dei massimi conoscitori europei di quella cultura, offre al lettore – oltre a uno spaccato storico – un quadro affascinante degli insegnamenti, dei riti, delle profezie e delle preghiere della nazione Lakota, tutti ispirati alla credenza fondamentale secondo la quale il creato, ogni essere vivente e tutti gli oggetti possiedono uno spirito interiore, ogni realtà naturale è sacra e «tutto è correlato, tutti siamo fratelli, tutti siamo parenti».
Forte di un’esperienza compiuta in prima persona e durata ben 28 anni, Martire ritiene che la spiritualità e il senso di comunità dei Nativi Americani costituiscano un modello praticabile anche nella nostra società.
In questo nuovo lavoro, presentato da Alessandro Martire Ota Au, si svolge un excursus storico, antropologico e spirituale, della presunta scoperta dell’America, rappresentando il più atroce genocidio-ecocidio ed etnocidio della storia dell’uomo e portando all’attenzione del lettore, una nuova ed affascinante teoria, confutata da diverse prove storiche, circa l’arrivo nell’America del nord dei “Cavalieri Templari” guidati dal Principe Henry Sincalir ben 98 anni prima del famoso navigatore genovese.
Viene inoltre affrontato l’importante aspetto della femminilità sacra nelle Culture Amerindie del Nord e la spiritualità dei Lakota Sioux, nella loro lotta, da oltre 500 anni, per mantenere viva la loro cultura, e tradizione. Un importante viaggio nel tempo e nei luoghi di questa ancestrale ed affascinante Cultura e spiritualità, con messaggi moderni per un “risveglio delle anime”, ed un messaggio della saggezza dei Lakota per tornare a vivere in equilibrio con ogni forma della Creazione, nella preghiera più importante e semplice. “Mitakuye Oyasin”, che significa: siamo tutti fratelli.
La storia, le tradizioni e i valori dei nativi americani – la venerazione della Natura, il rispetto per i propri simili, il forte senso di appartenenza alla famiglia, alla comunità, alla nazione, la profonda ritualità che caratterizza le loro cerimonie – suscitano oggi un interesse crescente perché suggeriscono un modo di affrontare l’esistenza diverso da quello contemporaneo, più ricco e in armonia con i cicli della Natura. Ma qual è la loro vera filosofia di vita? Come è potuta sopravvivere al loro eccidiogenocidio- etnocidio da parte dei conquistatori europei? Quali messaggi può ancora trasmettere a chi sia alla ricerca di una spiritualità meno corrotta e mondana di quella proposta dalle religioni tradizionali? I libri sull’argomento di certo non mancano, ma sono spesso incompleti e superficiali. Wakan Tanka. Il grande sacro di Alessandro Martire, senza dubbio uno dei massimi conoscitori europei della realtà dei nativi americani, offre finalmente al lettore una risposta esauriente a queste domande mediante una lettura anticonvenzionale della storia della «scoperta dell’America».
Grazie a un’esperienza compiuta in prima persona presso i Lakota Sioux e durata ben 28 anni, dopo aver analizzato criticamente l’assurda condotta dei bianchi che hanno usato il pretesto religioso di una fede superiore per imporre ai nativi la nostra cultura e la nostra religione, l’autore raccoglie in questo libro un’importante documentazione – tra storia e folclore, religione e antropologia – sulla vita spirituale degli indiani, che considera un modello praticabile anche nella nostra società.
In questo “viaggio dell’anima” dei Sioux Lakota, Alessandro Martire propone un percorso fatto di immagini, disegni e sensazioni per tutti coloro che desiderano “percepire” la profondità spirituale della Nazione Lakota, tramandata, con grande sacrificio, dagli Anziani e da coloro che continuano a proteggere il più grande “tesoro” dei Popoli del Continente della Tartaruga. Riflettere sugli insegnamenti della Tradizione dei nativi americani, per come sono sopravvissuti nei secoli alla violenza degli europei, permette di immergersi in un oceano di saggezza senza tempo ed entrare con rispetto e consapevolezza in una realtà nella quale le sacre cerimonie hanno ancora un ruolo fondamentale. Questo libro è il primo passo di un cammino spirituale che richiede innanzitutto di allontanarsi dagli assoluti e dalle certezze della nostra cultura dominante, attraversando idealmente le immense praterie del Dakota e ascoltando il vento che ne accarezza l’erba e fa muovere le nuvole in cielo: l’obiettivo è cercare di comprendere finalmente cosa sia il bene e cosa sia il male. e come possa aiutarci la Natura a ritrovare quell’atteggiamento di rispetto per le altre culture che è tipico della spiritualità nativa e Lakota, perchè Mitakuye-oyasin, “siamo tutti fratelli”.
Nuovo Mondo, (www.lariseditrice.com), è il nuovo titolo del libro di Alessandro Martire – membro Onorario della Nazione lakota Sicangu di Rosebud e loro rappresentante in Italia, il quale provvede a dare al lettore, una rilettura della vera storia della presunta“ Scoperta dell’America”, prima da parte del navigatore genovese Cristoforo Colombo, poi da parte del navigatore Amerigo Vespucci, anch’egli presunto scopritore dell’America settentrionale. E’ necessario oggi, nel v° centenario della commemorazione dell’impresa di Vespucci, poter fornire una nuova chiave di lettura della storia vista da chi ha subito un “ genocidio- un ecocidio ed un etnocidio” che non ha eguali nella storia dell’umanità: quello di oltre 500 Nazioni Aborigene del continente della “ tartaruga”, come noi siamo soliti chiamare l’America.
Per oltre 500 anni gli invasori- colonizzatori bianchi venuti da vari Stati Europei, si sono succeduti nell’invasione delle nostre terre ancestrali delle quali ci ritenevamo i legittimi “custodi”; alterando e corrompendo in maniera carsica, perversa e continua la storia, la cultura, la spiritualità e la vita di circa 70-80milioni di persone, dall’Alaska alla terra del Fuoco, con l’arroganza della loro cultura e con la cultura della loro arroganza e presunzione di superiorità in termini di civiltà, di religione, e di volontà di dominare l’intero continente Americano distruggendo e sottomettendo nazioni indipendenti e sovrane.L’antenato di Alessandro Martire , fu Pietro Martire d’Anghiera, il quale fu alla corte di Ferdinando ed Isabella di Castiglia, fu colui che narrò delle gesta marinare e di esplorazione di Cristoforo Colombo, spesso esaltandone i meriti, ma anche per primo a denunciare nella sua opera il “ De Orbe Novo” le terribili atrocità peprpretate da Pinzon e dagli altri capitani al seguito del navigatore genovese, anticipando la terribile accusa poi formulata da Bartolomeo de Las Casas. Alessandro Martire , suo discendente diretto, nella sua qualità di Membro Onorario dei lakota Sioux di Rosebud e quale portavoce dei Sioux e dei capi Tradizionalisti, nel rispetto di quanto gli fu richiesto nel 1994 dal leggendario leader e suo padre adottivo : . “ Até Shunka Cangi” capo Leonard Crow Dog Sr, con questo nuovo libro intende analizzare la politica e le leggi federali Americane. Usando la storia, il concetto di “ destino manifesto” di “ teoria della scoperta” e la dottrina e teoria cognitiva, dimostra in termini antropologici e giuridici come i Membri del Governo Americano e delle Corti di Giustizia abbiano utilizzato concetti religiosi Cristiani, spesso inconsciamente e talvolta in maniera conscia, per trovare una giustificazione plausibile all’aver sottratto ingiustamente le terre dei nativi Americani, compiendo atroci genocidi e massacri e per annientare la loro identità come nazioni sovrane, e come persone . Alessandro, dimostra come la famosa sentenza giuridica denominata “ Johnson v. M’Intosh” trova il suo fondamento nel vecchio testamento, nel concetto di popolo eletto e di terra promessa, e di come oggi, continua il legame cognitivo ed interpretativo basato su concetti religiosi Cristiani , che vedevano nelle Nazioni Aborigene Americane semplici soggetti pagani ed atei che dovevano essere sottomessi, e dove ciò non fosse stato possibile con la culturizzazione e cristianizzazione forzata, procedere con la loro eliminazione fisica, al fine di conquistare a fil di spada i loro territori ancestrali. Queste assurde teorie e finzioni giuridiche, per oltre 500 anni hanno dominato il concetto Americano di conquista, di presunta democrazia e libertà, spesso volendo esportare anche all’estero e verso altre Nazioni , la loro “ presunta” libertà! Ma fu davvero democrazia, e libertà? Dobbiamo, anzi abbiamo l’obbligo oggi, di prendere coscienza di ciò, ed interrogarci su tali aspetti a chè non abbiano a ripetersi nella storia dell’uomo.
La storia, le tradizioni e i valori dei nativi americani – la venerazione della Natura, il rispetto per i propri simili, il forte senso di appartenenza alla famiglia, alla comunità, alla nazione, la profonda ritualità che caratterizza le loro cerimonie – suscitano oggi un interesse crescente perché suggeriscono un modo di affrontare l’esistenza diverso da quello contemporaneo, più ricco e in armonia con i cicli della Natura. Ma qual è la loro vera filosofia di vita? Come è potuta sopravvivere al loro eccidiogenocidio- etnocidio da parte dei conquistatori europei? Quali messaggi può ancora trasmettere a chi sia alla ricerca di una spiritualità meno corrotta e mondana di quella proposta dalle religioni tradizionali? I libri sull’argomento di certo non mancano, ma sono spesso incompleti e superficiali. Wakan Tanka. Il grande sacro di Alessandro Martire, senza dubbio uno dei massimi conoscitori europei della realtà dei nativi americani, offre finalmente al lettore una risposta esauriente a queste domande mediante una lettura anticonvenzionale della storia della «scoperta dell’America».
Grazie a un’esperienza compiuta in prima persona presso i Lakota Sioux e durata ben 28 anni, dopo aver analizzato criticamente l’assurda condotta dei bianchi che hanno usato il pretesto religioso di una fede superiore per imporre ai nativi la nostra cultura e la nostra religione, l’autore raccoglie in questo libro un’importante documentazione – tra storia e folclore, religione e antropologia – sulla vita spirituale degli indiani, che considera un modello praticabile anche nella nostra società.