É curioso un particolare che si sta riproducendo oggi, a Standing -Rock.
Nella seconda metà dell’ottocento, prima della scoperta dell’oro sulle Black-Hills, una separazione ideologica , sulla strategia di fiducia nelle promesse dell’uomo bianco, rappresentante del governo degli STATI UNITI, e il popolo Lakota , coinvolto nella protezione delle sacre terre ancestrali, si é aperta separando il popolo Lakota in due fazioni.
Da una parte un leader storico, RED-CLOUD, con un’evidente evoluzione verso il dialogo, i trattati, e la fiducia verso un nemico che si mostrava generoso nelle parole pur di ottenere pace e territori, occupati dai bellicosi Lakota SIOUX e i loro alleati. Tra i motivi della predisposizione pacifica al dialogo di Red Cloud, possiamo ipotizzare una lungimiranza di effetti politici o una protezione di posizioni di potere acquisito e confermato da compromessi.
Non é il mio ruolo giudicare la storia e i suoi protagonisti, ma solo sottolinearne gli evidenti aspetti.
Dall’altra parte, un altro tipo di leader, quello che in linguaggio nativo ( indiani delle pianure ) é chiamato headsman ( lakota specifico : uomo -camicia )
É un capo guerriero, un stratega dell’azione, un esempio motivatore per i suoi guerrieri,
più propenso all’azione che a quello che riteneva un inutile dialogo, con un popolo di colonizzatori che non sapevano e MAI avrebbero saputo mantenere i valori di parole spese.
Quest’uomo era chiamato CRAZY-HORSE.
La divisione concettuale , lo avrebbe portato ad allontanarsi completamente dalla scena diplomatica.
Ma la storia lo ha reso famoso, per la sua estrema resistenza e, più tardi, per l’acuta anticipazione d’ analisi di quello che il nemico bianco avrebbe definitivamente mostrato nella sua totale incapacità di rispettare la “parola ” data.
Inaffidabilità e impossibilità di fiducia, tipica di colonizzatori-predatori.
Credo sia evidente la mia personale scelta di posizione, ma é solo la mia scelta personale.
Oggi, agli inizi del 2017, nelle estreme condizioni e rigori dell’inverno nel Nord Dakota, sotto la medesima pressione colonizzatrice di un governo che cerca ancora di impossessarsi di terre native, ancora per interessi economici a breve termine, con rischi di distruzione massive del sistema ecologico in queste sacre terre ancestrali, la separazione ideologica sulle strategie da seguire si manifesta ancora.
Come un ciclo torna imminente la scelta fra una posizione diplomatica e fiduciosa delle promesse dei “nuovi colonizzatori” e l’attivismo sul campo, con tutti i rischi che comporta.
Il freddo strema i corpi ma non gli animi di chi sta lottando contro gli attacchi dalla polizia in assetto da guerra, che utilizza mezzi e sistemi anti-etici e pericolosissimi contro i propri cittadini ( perfino armi chimiche).
L’ostilità dell’anziano razzismo, mai completamente scomparso,da parte dei coloni abitanti attorno a queste controverse terre e la violenza di un potere politico che non considera minimamente il rispetto di nativi e dei trattati con loro firmati, rende la decisione della strada da seguire una priorità irrimandabile.
Come allora, due fazioni:
Da una parte un headsman, il suo nome é IRON EYES.
Come Crazy-Horse, Iron Eyes rappresenta un gruppo di giovani attivisti, differenti tribù ( nazioni native) , bianchi americani e europei, uomini, donne, motivati da principi etici nel rispetto della terra madre e dell’acqua, sacra e fonte di vita.
Dall’altra un consiglio tribale, con il suo leader, Archambault, che segue le stesse finalità ma con priorità alla diplomazia e i compromessi. Cercando soluzioni in un sistema sociale che non funziona sul rispetto della sua posizione, che storicamente non lo ha mai rispettato.
Come Red-Cloud.
Questa separazione ideologica sta portando queste due fazioni ad una esponenziale separazione, che non aiuta, sicuramente, la motivazione e la chiarezza necessari a giovani che potenzialmente possono aiutare a schierarsi in questa nuova guerra pacifista.
Il battersi con valori spirituali , senza reagire aggressivamente alla provocazione , alla frustrazione e alla violenza di un nemico che ha deciso , più di duecento anni fa, di non avere valori morali.
La separazione é un’altra forma di nemico, che tutti noi dobbiamo combattere.
L’unità, di popoli e nazioni native, popoli indigeni di ogni dove, sono il solo potere che puó battere il nemico più potente.
La preghiera , i valori spirituali, le cerimonie, sono le fondamenta di un’energia indistruttibile, che forma guerrieri, armati non con armi, ma con la capacità di toccare ogni emozione e energia.
Siamo tutti in relazione, siamo tutti legati, connessi, utilizziamo questa energia per avvolgerci e proteggerci come uno scudo ancestrale.
P. Allori
Horseman, culturalmente cresciuto con gli Cheyennes del nord.
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